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IL PROGETTO

L'obiettivo del docu-film "Anni di Piombo. Musica Leggera" è quello di raccontare episodi inediti e far rivivere momenti di reale fermento politico e culturale, mettendo in luce il peso specifico della musica leggera negli anni Settanta in Italia. Il docu-film si propone di descrivere il volto di un’epoca ricca di contraddizioni e dicotomie attraverso i contributi di cantautori, presentatori televisivi e radiofonici, critici musicali, storici del costume.

La musica leggera in questi anni, oltre ad essere una forma di intrattenimento, rappresenta uno strumento da parte dei cantautori per comunicare un messaggio sociale e d’impegno politico, nell’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica su temi come la guerra in Vietnam, il terrorismo ed altri problemi sociali.

In questo contesto, il panorama musicale italiano si divide in due filoni: da un lato ci sono gli artisti impegnati, che cercano di influenzare la società attraverso la propria musica; dall’altro ci sono gli artisti che si concentrano su temi più leggeri, sperando di fornire con la loro musica un momento di svago. Nasce un nuovo tipo di artista che diviene quasi un tutt’uno con le proprie canzoni, di cui deve essere autore, possibilmente di musica e parole, e interprete. La musica, da esperienza formativa e momento aggregativo per i giovani diventa un terreno di scontro politico: lo slogan «il personale è politico» coinvolge, e in un certo senso travolge, i suoi protagonisti e anche gli ascoltatori stessi. Arrivano gli anni delle autoriduzioni, della musica gratuita, dei processi agli artisti, degli sfondamenti e dei lacrimogeni ai concerti. Le rockstar straniere evitano l’Italia e anche molti artisti di casa nostra rinunciano a calcare i palchi.

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IL CONTESTO SOCIALE

Negli Anni Settanta la società italiana è caratterizzata da una profonda crisi sociale, economica e culturale. Le contestazioni studentesche e giovanili, le proteste nelle aule universitarie e nelle fabbriche attivano accese discussioni politiche. La profonda necessità di cambiamento in alcuni casi degenera in derive terroristiche ai lati estremi delle posizioni politiche.

Ai cortei e alle manifestazioni pacifiche si alternano sanguinosi attentati di matrice terroristica. La musica leggera italiana in questo periodo, oltre ad essere una forma di intrattenimento, rappresenta uno strumento da parte dei cantautori per comunicare un messaggio sociale e di impegno politico.

La musica entra nelle contestazioni e negli scioperi, diviene protesta e dissenso, polemica e opposizione verso uno stato ritenuto arcaico. Presto gli stessi musicisti vengono contestati dal pubblico per il costo eccessivo del biglietto del concerto: nel 1971 un'esibizione dei Led Zeppelin a Milano durante una tappa del Cantagiro viene interrotta dagli scontri tra polizia e contestatori con tanto di lacrimogeni. Nel 1975 nei concerti di Milano e Roma è la volta di Lou Reed: gli scontri tra polizia e contestatori sono violentissimi. Nel 1976 a Milano Francesco De Gregori viene duramente contestato per il caro biglietti: parte del pubblico raggiunge il palco e sottopone l'artista ad un vero e proprio processo; un contestatore addirittura minaccia il cantautore con una pistola.

Con la nascita delle radio libere a metà degli anni Settanta cambia la musica italiana ed il modo di fare informazione; la risonanza degli interpreti musicali cresce esponenzialmente: Fabrizio De Andre' e Rino Gaetano sono solo alcuni degli artisti più famosi che pubblicano brani che rispecchiano la realtà dell'epoca. C'è chi come Francesco Guccini prova a tratteggiare la gioventù di quel periodo e chi come Giorgio Gaber prende invece le distanze dal Movimento Studentesco. Il 13 settembre 1977 sassi, bulloni e persino bombe molotov lanciate sul palco di Milano nei confronti del musicista Carlos Santana sanciscono
per alcuni anni il blocco dei concerti da parte delle star internazionali in Italia. La canzone politica impegnata inizia a depotenziarsi: la necessità di evasione, di leggerezza in luogo della pesantezza degli anni appena trascorsi, induce i musicisti a riscoprire il sentimento e il divertimento fine a sè stesso. L'avvento della disco Music amplificato dal nuovo fenomeno della discoteca induce i musicisti sempre più verso testi meno impegnati politicamente. Alla fine del 1979 nel brano L'anno che verrà Lucio Dalla invia un forte messaggio di speranza per il futuro.
Poi inizia un decennio, gli Ottanta, dove l’impegno è soppiantato dalla leggerezza.

VISUAL

Attraverso le riprese filmiche nei luoghi simbolo di quel periodo tra Roma, Milano e Bologna, attraverso i filmati d’archivio, il materiale fotografico degli archivi privati degli artisti, avremo modo di portare alla luce documenti completamente inediti. I contributi degli intervistati, circa quindici artisti, ci permetteranno di raccontare il risvolto appassionante, emotivamente coinvolgente e in parte inedito, di un periodo storico amato e controverso perché «Una nazione è fatta dai ritornelli che sceglie di canticchiare all’infinito» (cit. Tiziano Scarpa).
Gli Anni di piombo saranno descritti attraverso la storia dei personaggi intervistati, molto popolari e spesso vere e proprie icone del nostro Paese. Racconteremo con un linguaggio innovativo e diretto alcuni aspetti particolari, magari poco conosciuti, di questi volti noti, dando loro una nuova luce e accompagnando lo spettatore in un appassionato percorso dentro la musica leggera italiana di quegli anni tormentati.
Le immagini filmiche di repertorio, le fotografie tratte da archivi privati, attraverso la grafica renderanno la narrazione più adesiva al periodo in esame, con l’inserimento di sottopancia animati che contestualizzeranno il periodo storico che abbraccia un arco temporale esteso. Serviranno anche a descrivere i titoli dei brani di repertorio proposti, gli anni di riferimento, etc… Alcuni testi o slogan di quel periodo attraverso le animazioni grafiche ci aiuteranno a rendere più fruibile e incisivo il discorso permettendo di dare il giusto rilievo agli snodi narrativi più importanti.

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STRATEGIA

Realizzeremo un trailer (60'') e un teaser (30") del docu-film che conterrà anche dei materiali filmici, sonori e iconografici inediti tratti da archivi privati e da archivi storici di rilevanza nazionale, come l’Archivio Storico dell’Istituto Luce, l’Archivio di Rai Teche e l’Archivio Aamod. Il lavoro di approfondimento del materiale esistente sarà rivolto anche agli archivi internazionali. In base alla quantità del materiale selezionato da inserire nel docu-film sarà valutata la possibilità di richiedere una co-produzione a Cinecittà Luce.
Il docu-film "Anni di Piombo. Musi
ca leggera" è pensato essenzialmente per una diffusione
cinematografica e televisiva. Il pubblico cui si rivolge è principalmente quello della sala ma anche della tv lineare volta ad una programmazione di genere divulgativo. L'idea è potenzialmente anche quello di raggiungere un pubblico giovane attraverso la diffusione in rete.
Sul piano della distribuzione, il docu-film sarà proposto a Cinecittà Luce che già in passato ha curato la distribuzione di altre produzioni della Light History.
Le caratteristiche dì novità narrative del docu-film ci permetteranno di partecipare a iniziative culturali, rassegne cinematografiche, festival in tutto il territorio nazionale soprattutto in concomitanza con delle date simbolo relative al periodo storico trattato o legati alla nascita di gruppi musicali o i LP di successo.

INFORMAZIONI TECNICHE

TITOLO: ANNI DI PIOMBO MUSICA LEGGERA
GENERE: DOCU-FILM
ANNO: 2023
FORMATO: ULTRA HD
ASPECT RATIO: 16:9 - 1:78:1 WIDESCREEN
DURATA: 100'
LOCATION: ITALIA
STRATO: DOPPIO
AUDIO: ITALIANO DOLBY DIGITAL 5.1
SOTTOTITOLI: ITALIANO
INGLESE
PRODUZIONE: LIGHT HISTORY, CINEMALIVE
SCENEGGIATURA: LUCA POLLINI
REGIA: MARY MIRKA MILO
MONTAGGIO: DINA CURIONE
MUSICHE ORIGINALI: FABRIZIO BONDI
ART DIRECTOR: MASSIMO VINCENZI
RICERCHE: EMILIANO ANCAROLA
VOCE NARRANTE: FRANCESCO PRANDO, ANTONELLA GIANNINI

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